Ad una settimana dall’inizio del Festival GastroComico di Chiusi, ORIZZONTI 2006 ha registrato il tutto esaurito per ogni spettacolo andato in scena con oltre mille persone che hanno assistito agli appuntamenti fissati nella romantica ed emozionante Piazza Duomo, illuminata ad arte per questi eventi. Per proseguire quindi questo eccezionale risultato di gradimento di pubblico, domenica 13 agosto, all’interno del Chiostro di San Francesco, ore 21,15 il Festival proporrà un mise en space del progetto in PRIMA NAZIONALE in coproduzione tra ORIZZONTI Festival e SHYLOCK Centro Universitario Teatrale di Venezia “LA NUIT DE VALOGNES. DON GIOVANNI: UN MITO LATINO TRA SPAGNA, ITALIA E FRANCIA” di Eric-Emmanuel Schmitt Regia di Alessio Pizzech. Lo spettacolo è abbinato al ristorante Osteria Il Bucchero, che proporrà piatti tradizionali e innovativi per il Menù del Festival al costo fisso di 15 euro, come già nei giorni passati hanno fatto i Ristoranti Osteria Etrusca, Il Kantaros e Il Grillo è buon cantore, con ottime adesioni di avventori festivalieri. (E’ preferibile la prenotazione). Già famoso in Francia e all’estero, (si ricorda la trasposizione cinematografica del suo romanzo Monsieur Ibrahim et les fleurs du Coran) il teatro di Schmitt sta riscuotendo un successo di distribuzione anche in Italia con alcune compagnie attualmente in tournée nel nostro paese.
Il progetto di produzione “Don Giovanni, un mito latino tra Spagna, Italia e Francia”, unico come proposta territoriale, nasce dall’esigenza di costruire con giovani professionisti e studenti universitari selezionati, specializzati nelle diverse discipline del teatro e dello spettacolo, l’allestimento scenico della pièce di Schmitt, La Nuit de Valognes, originale versione del mito di Don Giovanni, scritta e messa in scena a Parigi per la prima volta nel 1991 e non ancora tradotta e rappresentata in Italia. La forza dell’iniziativa, ideata anche come stimolo e scambio tra le peculiarità dei diversi Istituti ed Atenei veneziani (Ca’ Foscari, IUAV, Accademia di belle arti), ha posto le basi per attuare una sinergia tra i gruppi disciplinari mediante precise fasi sviluppate nell’arco di un anno di lavoro.
La singolarità del progetto ha consistito nella costruzione di uno spettacolo attraverso specifici laboratori e stage tecnico-artistici, coordinati da professionisti del settore, dove i protagonisti attivi di tutte le fasi dell’allestimento teatrale, dalla nascita del testo alla messinscena finale, sono più di trenta giovani e studenti universitari, impegnati nei seguenti percorsi operativi: traduzione, recitazione, scenografia, costumi e trucco, macchinistica, illuminotecnica, foto e video di scena, musiche per il teatro. Prosegue intanto con successo la tradizione e l’adesione al Laboratorio del Clown per bambini, diretto da Teresa Bruno, che alla fine del Festival porterà in Parata lungo le strade della Città i suoi piccoli attori chiusini.