La giornalista Giuliana Poppi Vagaggini è venuta a mancare questa mattina (5 giugno), intorno alle tre a Terni, dopo un breve ricovero all’ospedale della città dove vive una delle figlie. Giornalista e appassionata d’arte ma anche impegnata nell’attività di promozione e sviluppo della stazione termale, ha fondato nel 1981 il periodico di vita chiancianese «Controluce» (cessato dopo vent’anni di attività nel 2001), nato nell’ambito dell’ideologia democristiana al tempo della DC. L’idea di “raccontare la vita di Chianciano” nacque in collaborazione a Oriano Mangiavacchi, che per anni, insieme a tanti altri collaboratori compresa Lidia Della Ciana, ne hanno curato i redazionali. Per vent’anni il giornale è uscito senza soste, seppur sia passato da quindicinale, a mensile, poi bimensile. Tutte le copie di «Controluce», rilegate in 18 volumi, proprio per sua volontà oggi sono depositate presso la Biblioteca comunale del Comune di Chianciano Terme. Nel 1985 è stata eletta consigliere nel Comune di Chianciano Terme e nel 1999 è stata nominata, nella precedente amministrazione, assessore alla cultura e pari opportunità; dimessasi pochi mesi dopo la nomina per motivi di salute è rimasta impegnata, come consigliere comunale, sino alla fine del mandato. È stata presidente del Soroptimist International d’Italia, Club di Chianciano-Montepulciano dal 1993 al 1995. Grande appassionata di etruscologia, vi si appassionò quando nelle terre di famiglia (località “Poggio Bacherina” e “Le Valli”) iniziarono gli scavi che poi portarono, nel 1985, alla nascita dell’Associazione Geoarcheologica, e più tardi, all’apertura del Museo delle Acque di Chianciano Terme.
Giuliana Poppi, nata a Chianciano Terme il 1 ottobre del 1924 da Margherita Boccali (pianista) e Agostino Poppi (podestà di Chianciano Terme dal 1932 al 1935), entrambi appartenenti a due famiglie agiate. Dall’unione dei suoi genitori nacquero tre figli: Giuliana (1924), Gabriella (1925), che sposò il prof. Carlo Stuart di Siena e Giuseppe (detto “Giosè). Dopo aver studiato a Firenze si trasferì a Roma, dove conseguì la laurea in lettere e filosofia con una tesi in ebraico, e qui ha vissuto per molti anni. Tornata a Chianciano Terme, nei primi anni del secondo dopoguerra, sì sposò con Giuseppe Vagaggini: dal loro matrimonio nacquero quattro figli. Donna di ampie vedute e dai molteplici interessi, aprì nel centro storico la galleria d’arte “Il Quadrifoglio” che, oltre ad ha ospitare diverse personali e collettive, divenne nel tempo luogo d’incontro tra amici e persone impegnate a dibattere le questioni di Chianciano Terme. È stata presidente dell’Associazione culturale “La Campana”. Ha collaborato con vari giornali e riviste tra cui «L’ultima», rivista di poesia e metasofia e «Leggere». Nel 1950 scrisse “Stagioni”, ripubblicato da Vallecchi Editore di Firenze nel 1959; nel 1957 pubblicò con la Casa Editrice Maia di Siena “Come al viandante la strada”; nel 1963 scrisse il volume “Il Profeta Geremia, SALES Editore, Roma; nel 1980 scrisse la “Guida di Chianciano Terme e dintorni”, Edizione “Il Quadrifoglio”, Chianciano Terme e, sempre nel 1980, pubblicò “Favole degli uccelli”, sempre per l’edizione “Il Quadrifoglio” (con testo in francese tradotto da Michèlle Causse), una serie di brevissime favole dedicate agli uccelli che rappresentano una serie di metafore, tante storie che segnano il passaggio della sua via “dalla spensieratezza giovanile all’impegno della famiglia”.
Da “Favole degli uccelli” di Giuliana Poppi Vagaggini abbiamo voluto estrarre questa favola:
L’uccellino dell’amore
“Aveva una salute molto delicata. Bastava che aspettasse un poco al freddo perché si ammalasse e quasi si lasciasse morire. Ma, come avviene a coloro che hanno una salute delicata, era anche assai resistente. Poteva volare mesi e mesi, anni ed anni, attraversare tutti i tempi e i cieli, cantando sempre il suo meraviglioso canto. Egli, però aveva un problema: perché il suo canto fosse sempre il più bello ed il più armonioso del mondo, egli doveva accordarsi con il baritono suo zio,uccellino dell’istinto – dal carattere ombroso e suscettibile- e con la passerotta intelligente, sua sorella, dalla voce di soprano. Spesso i tre si bisticciavano, ma, quando si trovavano d’accordo ne scaturiva un’armonia divina che incantava il mondo” (Giuliana Poppi Vagaggini – tratto da “La Forza tranquilla” di Patrizia Mari, editrice Le Balze, Montepulciano, 2003 che contiene una serie di testimonianze di donne chiancianesi, compresa quella di Giuliana Poppi Vagaggini).