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DOMENICA 12 FEBBRAIO, ore 17
Un tè russo 
“IL CAPPOTTO”
di Nikolaj Gogol
con Alessandra Bedino e Fernando Maraghini

Una città bellissima, Pietroburgo, misteriosa, crudele e con un clima impossibile.
Un impiegato di scrittura di infimo grado, Akakij Akakievic, bassino, butterato e un po’ calvo. Una vita senza sogni, passata a fare economia e a sopportare lo scherno dei colleghi; una vita di cui nessuno si accorge. E l’improvvisa, inderogabile necessità di un cappotto nuovo.
Combinando magistralmente questi banali elementi della vita quotidiana russa, Gogol’ racconta la parabola dell’uomo che non è nulla: meno di una mosca; non può nulla: la sua voce è un balbettìo di fronte alla prepotenza del potere; eppure è capace di aggrapparsi a una fantasia come ad un grande amore: quel cappotto, che è costato tanti sacrifici, diventa per lui “un ospite luminoso sotto forma di cappotto”. Solo per un giorno durerà la felicità reale di Akakij Akakievic, e solo quando sarà diventato fantasma potrà  non sentire più il gelo dell’inverno pietroburghese e finalmente mostrare il pugno ai ‘personaggi importanti’ della vita.

Amo molto l’ironia feroce, la precisione maniacale del dettaglio, la follia di Gogol’. In questo piccolo capolavoro, oltre alla sua geniale percezione del grottesco della vita, c’è una nota in più, come una sorta di struggente malinconia che rende Akakij Akakievic il capostipite di tanta meravigliosa letteratura russa.


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