Attrice, imitatrice, doppiatrice e cantante. Prima di diventare nota grazie ai personaggi interpretati nelle trasmissioni fortunate della Gialappa's Band "Mai dire Gol" (ed. 2000,2001), "Mai dire Grande Fratello" (ed. 2000,2001) e "Mai dire Domenica" (2002) ha fatto una lunga gavetta teatrale e televisiva.
Ancora adolescente è la voce solista del coro "Cacao Meravigliao" per la trasmissione "Indietro Tutta" (1988) di Renzo Arbore. I telespettatori iniziano a conoscerla con il personaggio dell' 'argentina' nella trasmissione "Macao" (1997/98) di Gianni Boncompagni, poi entra nella banda di Serena Dandini e i fratelli Guzzanti e partecipa a "La posta del cuore" e "Teatro 18". Raggiunto il successo con le già citate trasmissioni della Gialappa's prende il testimone della trasmissione "Libero" ideata da Teo Mammucari e nel 2002 è accanto a Gianni Morandi e Lorella Cuccarini nella conduzione del programma di punta del sabato sera Rai "Uno di noi".
Per quanto riguarda la carriera teatrale inizia a calcare le scene nella metà degli anni '90 partecipando a diversi spettacoli, spesso diretta da Furio Andreotti, suo grande amico, con cui ha fondato la compagnia 'Area Teatro'.
Se in televisione dà libero sfogo alla sua vena comica, sul palcoscenico è spesso impegnata in opere contemporanee dal risvolto drammatico come in "L'iradiddio" (2000) e "Yard Gal" (2001) per la regia di Andreotti.
Il debutto cinematografico risale al 1999 con piccoli ruoli in "Bell'amico" di Luca D'Ascanio e "Amarsi può darsi" di Alberto Taraglio".
L'anno successivo ha una piccola parte in "Chiedimi se sono felice" di Aldo, Giovanni e Giacomo, mentre per "Se fossi in te" di Giulio Manferdonia viene candidata al Nastro d'argento come miglior attrice non protagonista.
Nel 2001 è tra i protagonisti di "Un altro anno e poi cresco" di Federico Di Cicilia, mentre nel 2002 è accanto a Fabrizio Bentivoglio in "A cavallo della tigre" di Carlo Mazzacurati ed è tra i protagonisti dell'esordio alla regia di Maria Sole Tognazzi "Passato prossimo".
Paolo Cortellesi con “Gli ultimi saranno gli ultimi” affronta un monologo dissacrante, pungente e comico, dove si diverte a giocare interpretando tutti i protagonisti di questa storia fuori dall’ordinario.
Un’operaia incinta si sette mesi si trova disoccupata alla vigilia del parto. La reazione della donna è improvvisa quanto maldestra. Irrompe sul posto do lavoro e prende in ostaggio la responsabile del suo licenziamento. Questo è il punto di partenza di una intensa storia vissuta tutta in una notte dove si incrociano le vite di uomini e donne apparentemente slegate tra loro. E’ la storia di una donna raccontata, cantata e vista attraverso i tanti personaggi che le ruotano attorno, esalta il talento artistico di Paola Cortellesi nella sua mirabolante totalità.