In occasione della Conferenza regionale per la Cultura, che si terrà mercoledì 1 febbraio al Museo per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, verrà illustrato e presentato anche l’Hortus siccus pisanus, l'erbario settecentesco della Biblioteca di Castiglion Fiorentino.
La Conferenza, promossa dall’Assessore alla Cultura della Regione Toscana Mariella Zoppi, intende essere un punto di incontro tra politica culturale regionale e politiche culturali locali, dando visibilità a nuove esperienze di progettazione e lavoro. Sarà anche l’occasione per assegnare i “premi exæquo per la cultura contemporanea” a persone, enti pubblici e privati, associazioni, che stanno contribuendo attivamente allo sviluppo di un sistema toscano della cultura articolato in reti, strutture e servizi. Contemporaneamente, verranno anche presentate le più recenti pubblicazioni regionali, tra le quali, appunto, l’Hortus Siccus Pisanus.
L’Erbario castiglionese, in coedizione Regione Toscana-Le Balze, è stato recentemente presentato al pubblico: si tratta di un inedito erbario manoscritto settecentesco, facente parte del fondo speciale dell’Istituzione Culturale ed Educativa Castiglionese, che ha deciso di renderlo alla portata di tutti, tanto da pubblicarlo in lingua latina, per conservare la sua originalità, ma anche in italiano e in inglese.
Mercoledì 1 febbraio, alla presentazione a Prato, saranno presenti Guido Moggi, Professore emerito dell'Università di Firenze, Emanuela Caroti, Assessore alla Cultura della Provincia di Arezzo e il Direttore dell'Istituzione culturale ed educativa di Castiglion Fiorentino, Piero Fusi, che ha curato l’opera ed ha dichiarato “Siamo estremamente soddisfatti di questo riconoscimento. Il nostro intento è quello di far conoscere il nostro Erbario come strumento prezioso, quale è. Ma al contempo, vogliamo renderlo facilmente usufruibile ed apprezzato da tutti, esperti o meno”.
Il manoscritto risale al XVIII secolo, epoca in cui fervono studi botanici, avviati già nel XVI secolo a Pisa, quando Luca Ghini fu chiamato da Cosimo I de’ Medici per l’insegnamento della medicina e della botanica. Su questa scia, si diffondono libri specialistici che si differenziano in erbari, ossia libri in cui le piante oltre ad essere descritte vengono illustrate mediante disegni o dipinti, e in Horti Sicci, cioè testi in cui le piante oltre che descritte vengono conservate nella loro forma essiccata. L’esemplare castiglionese si colloca quindi in questo contesto. Sull’autore, secondo il prof. Leonardo Magionami, potrebbe essere attribuito al Tomassini, secondo una nota della prima pagina in cui compare "Del P.Liborio Tomassini", che tuttavia potrebbe anche essere un'indicazione di proprietà. Il manoscritto è inserito fra i libri del fondo Ghizzi ed entrò a far parte della raccolta di manoscritti della Biblioteca intorno al 1929, quindi non in occasione della donazione diretta della Sig.ra Eleonora Gnagnoni, vedova Ghizzi, ma quando l’amministrazione comunale di Castiglion Fiorentino lo acquistò, insieme ad altri 80 manoscritti, da un altro erede di Giuseppe Ghizzi ossia Giuseppe Gnagnoni.