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Home » News » PALIO DEI SOMARI 2011 - Porta Gavina pone il suo sigillo sulla sagra di S.Giuseppe

Giacomo Valdambrini e Mirko Ciancagli. Due nomi che rimarranno scritti nella storia del Palio dei Somari e soprattutto in quella della Contrada di Porta Gavina. In tre anni hanno fatto la loro apparizione sulla scena della sfida stracittadina torritese, rispettivamente nel ruolo di Presidente e fantino; hanno vinto il palio del debutto, quello del 2009; si sono ripetuti ieri, in un’edizione particolarmente significativa della carriera a dorso di ciuco.Netto è stato il successo del fantino rossonero che si presenta con il minaccioso soprannome di Baturlo; potente appunto come un tuono, il ventiduenne si è “abbattuto” su una finale a cinque in cui, fin dai primi metri, si è capito che solo un altro “re” della piazza, Andrea “Drago” Peruzzi, per Cavone, avrebbe potuto tenergli testa. Dopo due giri al cardiopalma, con continui sorpassi e controsorpassi, Ciancagli ha allungato il passo ed ha concluso a braccia levate.Come era successo già due anni fa, il suo Presidente, quello che lo ha voluto a tutti i costi e continua a coccolarlo come un fratello minore, ha quasi sradicato il drappellone dipinto da Francesca Capitini in onore di S.Giuseppe dal palco delle autorità e lo ha offerto alla popolazione festante che aveva già invaso l’anello di tufo.A favore di Porta Gavina ha giocato anche l’estrazione dei somari, che ha messo a disposizione dell’elegantissimo quartiere, affacciato sulla Val di Chiana, “Lucertola”, riconosciuta come il miglior elemento del lotto, veloce, costante e docile. Ma sorte non peggiore è toccata non solo a Cavone ma anche a Le Fonti e Porta Nova e l’abilità del fantino (che vive a Brolio, nel Chianti, circondato dai cavalli, che sono la sua grande passione) ha fatto la differenza.Neppure la tramontata gelida che ha soffiato per l’intera giornata su Torrita (spazzando le ultime, minacciose nuvole) ha raffreddato gli animi: subito dopo è scattata la festa spontanea, a base di panini e abbondanti libagioni, alla quale farà seguito quella ufficiale. Ma intanto sugli stendardi rossoneri è già apparsa la stella della decima vittoria, di cui poteva finora fregiarsi solo Le Fonti.Il 53° Palio dei Somari va in archivio con un bilancio ampiamente positivo grazie ad un’organizzazione perfetta, che ha lavorato soprattutto sui punti meno forti di un’intelaiatura ampiamente collaudata, ed all’impegno generoso e senza riserve delle otto contrade. L’appuntamento, per un volta, non è rimandato al nuovo anno: tra appena due mesi sarà già vigilia del palio straordinario per i 150 anni dell’Unità d’Italia (4 giugno, in notturna) e dunque una delle sette perdenti potrà assaporare il gusto della rivincita.Intanto la “nonna” delle contrade torritesi rimane Refenero che non vince dal 1985; a rendere meno amaro il bilancio del popolo biancoazzurro, guidato da Giacomo Grazi, è il triplo successo ottenuto con Alessio Cisterni, premio “Gattamelata” come miglior figurante del corteo storico, e con le coppie di sbandieratori (Marco Mazzolai e Gabriele Nieddu) e tamburini (Mattia Massini e Flavio Di Lorenzo).
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