Firenze – Alcuni progetti concreti saranno messi a punto nei prossimi mesi per valorizzare il patrimonio archeologico, soprattutto di epoca etrusca, del comune di Castiglion Fiorentino (Ar). È l’esito della visita che la commissione Cultura del Consiglio regionale ha compiuto questa mattina nel comune aretino, dove ha incontrato i rappresentanti dell’amministrazione locale e delle istituzioni culturali. “L’idea – ha detto la presidente della commissione Cultura, Ambra Giorgi – è quella di dare gambe ad una serie di proposte che potranno dare impulso alla valorizzazione e al godimento del ricco patrimonio archeologico di Castiglion Fiorentino”.
La visita nel comune aretino è l’ultima tappa di una serie di visite che la commissione Cultura ha compiuto in molte località della Toscana accomunate dalla ricchezza del patrimonio artistico culturale e dalla necessità di dare impulso allo sviluppo economico che da quel patrimonio potrebbe discendere. In particolare, l’attenzione della Commissione si è concentrata proprio sull’archeologia e, in questo contesto specifico, sul grande patrimonio che la Toscana può vantare in riferimento alla presenza dei resti della civiltà etrusca. “È necessario attivare forme sinergiche di valorizzazione e di fruibilità di questo patrimonio – ha aggiunto Ambra Giorgi – che accomuna piccoli e grandi centri della regione. Ai piccoli centri, spesso molto vitali nel proporre idee e iniziative, va riservata un’attenzione particolare. Ed è proprio con questa finalità che la commissione Cultura si muove e ha fatto oggi visita a Castiglion Fiorentino, che sta uscendo da un momento difficile a causa dei problemi legati alla scomparsa di alcune aziende tessili e alla trasformazione dell’ex zuccherificio Sadam e che nel turismo culturale può trovare un volano di sviluppo importante”.
A proposito dei temi affrontati a Castiglion Fiorentino c’è da ricordare, infine, che proprio ieri sera il Consiglio regionale ha approvato, su proposta della stessa commissione Cultura, una risoluzione che impegna la Giunta ad attivarsi presso il ministero dei beni culturali affinché siano definiti, così come già avvenuto per i musei, gli standard di funzionamento e di sviluppo dei parchi archeologici. (lm)