Uno sguardo la mostra documenta da Nord a Sud gli anni del secolo dopoguerra, anni nei quali il fotorealismo italiano si dedica con attenzione alla documentazione di situazioni vere e reali presenti nel nostro paese.
Questo il tema della mostra fotografica che si terrà nelle sale di Palazzo Casali a Cortona tra il 27 settembre e l’8 ottobre.
La mostra dal titolo “Gli anni del Neorealismo” – Tendenze della fotografia italiana, è promossa dal Fotoclub Etruria con la collaborazione di Comune di Cortona, Banca Popolare di Cortona, Cantarelli e Allestimenti Lovari sas.
La mostra, sia per mole quantitativa (oltre 250 immagini) che per l'altra qualità delle singole foto (Berengo, Gardin, Gianni, Roiter, Casiraghi, Beltrame ed altri), si muove sull'altra linea qualitativa dell'esposizione "gli anni della dolce vita" organizzata dal Fotoclub nel 2004.
La mostra è stata ideata e realizzata dalla federazione Italiana Associazioni Fotografiche ed è stata già presentata nelle più importanti città italiane.
Gli autori sono trenta dei più importanti fotografi italiani. Ideata e realizzata dalla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche.
La mostra propone un percorso geografico dell'Italia, ripercorrendo da nord a sud tutto il paese.
Il neorealismo fotografico subisce come corrente artistica l'influenza del cinema e della sua forte poetica. Il periodo rappresentato dagli scatti presenti in mostra è caratterizzato da forti cambiamenti storico sociali.
Il costume, la cultura, le abitudini, le modalità del vivere sociale, gli svaghi e il divertimento tra gli anni quaranta e gli anni sessanta subiscono un radicale mutamento.
Sono gli anni del dopo ricostruzione e del passaggio da un'economia agraria ad un primo sviluppo industriale, della crescita sproporzionata delle città e dell'abbandono delle campagne, della speculazione edilizia, della povertà e del degrado, di migrazioni, di lotte ideologiche forti.
Tutto questo condiziona l'approccio degli artisti all'arte e ai suoi contenuti. I fotografi di questo periodo e la loro poetica del quotidiano e del documento sono oggi una testimonianza preziosa, tanto più che il loro lavoro nasce quasi sempre come amatoriale, per poi mettersi al servizio della stampa quotidiana o mensile. Questo occhio "amatoriale" caratterizza il gusto e le scelte artistiche in modo netto, con una forte voglia di realtà, senza retorica, di quotidianità e verità, per cogliere con la macchina fotografica il fluire della vita nei suoi momenti più comuni.
I fotografi sono liberi nella scelta degli argomenti e, seppure si trovano ad avere un argomento richiesto dal giornale, sono svincolati nel modo di affrontarlo.
Oggi le immagini che vediamo risultano belle immagini in modo inconfutabile, eppure gli autori che le hanno scattate non hanno affatto cercato la bellezza, ma hanno tentato di cogliere il pathos intrinseco della vita e dell'evento umano.
La mostra resterà aperta in palazzo Casali dalle 10 alle 19,00 con ingresso libero.