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Il
paese è situato su un colle (m. 364 s.l.m.) che domina
la Valdichiana romana.
L'antico castello, rappresenta l'elemento
caratterizzante del borgo, dal quale spicca una torre a
base quadrata con copertura a falde di legno e coppi. Nel
1118, viene citato dal Codice Diplomatico della Città di
Orvieto con denominazione di "Catrum Fabri".
Nel 1247, viene concesso in affitto. Nel 1272, i
Filippeschi avevano il possesso del paese e quindi del
castello. Nel XIV sec., era capoluogo del Mandamento di
Ficulle ed apparteneva al famoso Boccante Monaldeschi
della Vipera, crudele tiranno di Orvieto. Il 13 giugno
1385, Fabro entra a far parte della tregua tra Muffati e
Malcorini e nel 1397 fu dichiarato per parte Malcorina.
Nel 1494 il vescovo di Terracina, Antonio, detto
Francesco La Rosa, luogotenente di Orvieto, di Antonio
Savelli, sfrattò dal Castello il Bandini, allora
possessore di Fabro.
Nel 1495, il castello passò sotto il comune di Orvieto.
Il 25 maggio 1548 venne redatto lo Statuto del Castello
di Fabro dal feudatario Filippo Pepoli di Bologna,
signore, anche di Città della Pieve. Subì gravi
danni, nel 1944, durante la ritirata dei tedeschi.
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