Le origini Posta all'apice inferiore della Valdichiana, Chiusi è stata particolarmente interessata alle vicende legate alla bonifica della Valle, almeno a partire dal XVI secolo; la
sua collocazione in un punto nodale per il controllo delle comunicazioni in direzione nord-sud ed est-ovest, è stata poi determinante per la sua affermazione.
Di probabile origine umbra, è però riconosciuta come etrusca col nome di Chamars, raggiungendo il massimo splendore nel periodo etrusco e in particolare nel VII-VI secolo a.C.; a questepoca Chiusi, posta sulla sommita del colle (quasi 400 m), era cinta da poderose mura. All'impianto etrusco si sovrappone quello romano (sec. IV a.C.); ma i tracciati del cardo (da Porta S.Pietro a Porta Lavinia) e del decumano (da Porta S. Mustiola alla
Rocca), confermano gli antichi assi della città etrusca
che possono essere considerati come proiezioni urbane di
tracciati viari territoriali.
L'edilizia subì una trasformazione tra il II e il III
secolo d.C. allorchè la città, favorita anche dalla sua
ubicazione, cresceva di importanza commerciale: infatti
oltre al convergere di importanti strade consolari, si
poteva contare sulla navigabilità a mezzo di
"pescaie" del fiume Chiana, che presso Orvieto
immetteva nel Paglia, e di conseguenza per la via del
Tevere consentiva un collegamentto diretto con Roma.
L'intensa attività commerciale, unita a quella
agricola, aveva di fatto impedito il processo di
impoverimento cui molte città etrusche erano andate
incontro.
A partire dal secolo XI, quando la Valdichiana divenne
malsana e paludosa, anche Chiusi fu colpita da un
grave decadimento e spopolamento.
Verso la fine del XII secolo, quando il vescovo Teobaldo
II assunse per infeudazione imperiale, la signoria, la
struttura dell'abitato poteva essere così organizzata:
il centro politico-religioso, verso oriente (nuova
cattedrale di S. Secondiano); il nucleo militare sul
colle ovest, punto più elevato della città antica; la
popolazione civile concentrata soprattutto lungo l'asse
di collegamento dei due elementi emergenti (via Porsenna
- via Arunte).
Ma nonostante le condizioni di impoverimento, Chiusi, che
si era data le libertà comunali, continuava a
interessare i comuni limitrofi.
La città comunale, sempre compresa entro parte del
circuito etrusco, espande il suo abitato verso Nord. Essa
risulta suddivisa nei terzieri di S. Silvestro, S Maria e
S.Angelo, in corrispondenza delle tre porte delle mura;
la direttrice via Porsenna - via Arunte costituiva l'elemeno portante del terziere di S. Maria, e lungo questa
via si trovavano i palazzi delle famiglie cittadine
egemoni; il terziere di S. Angelo era attestato attorno
al tracciato del cardo, lungo il quale era presente un'edilizia assai modesta cui si aggiungevano vari orti, che
nel XIV secolo sostituivano case e palazzi crollati.
Da una di queste aree fu ricavato il "Campo";
la piazza principale rimase, però, quella del Duomo, l'antico forum.
La città, entrata nel 1416 nell' orbita senese, è però
interessata da vari restauri alle fortificazioni; e nel
1529 l'architetto della Repubblica di Siena, Baldassarre
Peruzzi, progetta il rafforzamento della rocca e un
ampliamento murario.
Dopo la caduta di Siena, Chiusi entra a far parte del
Granducato fiorentino. L'interesse per la bonifica della
Valdichiana e i lavori relativi, fecero acquistare alla
città una nuova funzione, ma questa ha lasciato poche
tracce nell'edilizia cittadina: da ricordare, fra gli
edifici religiosi, la sistemazione dell'Ospedale della
Fraternita di S. Maria (1603) sul Campo.
Nel corso dell'Ottocento, dopo la
definitiva bonifica della Chiana, una nuova organizzazione viaria
interessa la valle e di consguenza la città; e così nel 1826,
con la costruzione della ferrovia per Siena, iniziava una lenta
ripresa, divenuta più certa dopo l'apertura della linea
Roma-Firenze (1873). Ma l'ubicazione degli scali ferroviari,
unita alla viabilità di fondovalle, provoca un primo spostamento
in pianura delle attività commerciali, cui fa seguito la
residenza, che tende a concentrarsi in prossimità della stazione
ferroviaria. All'indomani dell' 8 settembre 1943 l'importante
stazione ferroviaria di Chiusi fu strappata al conrollo militare
italiano da parte delle truppe tedesche. La stazione fu esposta
più volte a incursioni dell' aviazione alleata che la rasero al
suolo provocando forti danni anche al resto della cittadina. Fu
oggetto di una tenace difesa da parte delle retrovie tedesche di
fronte all'avanzata dell' VIII Armata entrambe interessate all'importante nodo ferroviario. Le immagini si riferiscono alla fine
di giugno del 1944 all'indomani della ritirata tedesca dalla
Valdichiana. Il transito dell' autostrada del Sole (1964),
qualche chilometro a ovest lungo la valletta dell'Astrone,
diventa infine decisivo per uno scivolamento verso il basso di
molte attività cittadine, congiunto ad un certo depauperamento
della città storica.
Il centro storico L'impianto ad assi ortogonali denuncia la matrice
etrusca dell'insediamento, di cui rimangono tracce nel sistema
di fortificazione, nella Porta Lavinia e nelle mura. Le vestigia
etrusche sono comunque rappresentate dalla cosiddetta piscina
etrusca, una piscina del I secolo a.C. posta sotto il campanile
e, nei dintorni, da alcune tombe monumentali della necropoli,
del V secolo a.C. Attualmente le uniche tombe che è possibile
visitare sono quella della Pellegrina e quella del Leone.
Il Museo nazionale etrusco è ricchissimo di
reperti di età etrusca e romana, che comprendono urne cinerarie
villanoviane, ceramiche di varie epoche, statue funerarie, cippi
decorati, sculture architettoniche, urne di età ellenistica
e infine lapidi, urne e bronzi di età romana. Si ritrovano
anche tracce medioevali con la torre della Rocca del XII secolo.
Gli edifici religiosi da segnalare sono i seguenti:
Basilica cattedrale di S. Secondiano Ricostruita nel 552 sulla primitiva Basilica paleo
- cristiana del IV - V sec. Dal vescovo Florentinus a seguito
della guerra greco-gotica, conserva l' antica pavimentazione a
mosaico del presbiterio. E' la chiesa più antica della
Toscana. Le 18 colonne, diverse per stile e dimensioni, attestano
il riutilizzo di materiali provenienti da edifici romano - imperiali
distrutti. Il finto mosaico dipinto è opera del pittore
senese Villigiardi (1893). Nella cappella del S.S. Sacramento si trova una natività
di B. Fungai (fine '400 - primi '500). Dal 1785 la Cattedrale
conserva il corpo di Santa Mustiola Vergine Martire, patrona della
città e della diocesi di Chiusi, martirizzata nel 274.
Torre campanaria Fu in origine torre del sistema difensivo della città.
Nel 1585 il vescovo M. Bardi la volle sormontata dalla cella campanaria.
Dal suo interno si accede ad una cisterna etrusco - romana (I
sec a.C) con pilastro centrale ed imponente volta a botte. Nel pavimento si apre l' accesso alla rete di cunicoli
etruschi attualmente in corso di scavo sotto l' orto vescovile.
S. Francesco fondata nel XIII secolo, conserva nel portale sculture
romaniche.
S. Maria della Morte Fondata nel XIII secolo, fu restaurata nel primo
Novecento;
S. Stefano Risale al XVI secolo; vi è annesso un monastero
più tardo. Per quel che riguarda gli edifici civili, dopo aver
ricordato i numerosi interventi ottocenteschi che ha subito il
Palazzo Comunale, in seguito alla riorganizzazione della piazza
antistante, ricordiamonumerosi palazzi tra i quali citiamo il
Palazzo Petrozzi, il Palazzo della Ciaia (sec. XIV) e quello Bonci-Casuccini
(sec. XV).